Quella che vedete ritratta nella foto, è la scena che si presenta ogni giorno dinanzi l’istituto paritario di corso Tukory. Auto in sosta selvaggia ad attendere l’uscita dei ragazzi da scuola. Immaginate quindi il budello che si crea qualche decina di metri prima. E non devono passare bus o mezzi pesanti…
Ma è una “prassi” che si presenta non solo qui ma in prossimità di tantissime scuole di Palermo. Bambini e ragazzi lasciati/prelevati come pacchi postali, e genitori con le proprie auto parcheggiate fin quasi oltre i cancelli. Persino davanti gli istituti superiori, persino davanti note facoltà universitarie.
Un problema culturale che rispecchia molti comportamenti diffusi in città, ma che molto spesso rischiano di essere tramandati alle nuove generazioni. Il risultato? Parleremo sempre per i prossimi decenni di sosta selvaggia.
Eppure non mancano gli strumenti per presidi e genitori. Le scuole di qualsiasi ordine che potrebbero sensibilizzare gli alunni con una campagna di educazione civica, fin dalle elementari. Una volta c’era una squadra di vigili urbani che effettuava queste lezioni in determinate scuole, o i presidi di vigili durante gli orari di entrata/uscita. Forse oggi con la mancanza di risorse economiche, vengono meno queste figure? Sta di fatto che è diventato raro vedere questi presidi in giro.
Esiste anche il pedibus, una forma di trasporto collettivo per gli alunni delle elementari e medie inferiori che vengono accompagnati a piedi a scuola da alcuni genitori con le stesse modalità (percorsi, fermate) dello scuolabus. In pratica, i bambini, anziché prendere l’autobus, alla fermata si aggregano ad una comitiva guidata da alcuni genitori giungendo fino a scuola, e compiendo il percorso inverso ritornando a casa. Un pò come quando da bambini si veniva accompagnati a scuola dalla nonna o dalla vicina di casa. A Palermo negli ultimi mesi sono spuntati tanti cartelli che raffigurano le fermate pedibus, ma ha mai avuto seguito l’iniziativa da parte delle scuole?
Un’amministrazione non dovrebbe limitarsi alla sola repressione, ma promuovere una sana educazione civica fra le nuove generazioni per poter convivere nel pieno rispetto di ogni cittadino e degli spazi pubblici.
La sosta selvaggia e la doppia fila sono una costante. Che fine hanno fatto i progetti dei parcheggi? Piazza Sturzo, piazza sant’Antonino, piazza unità d’Italia? Per una città del genere occorrono almeno 20 parcheggi e poi possiamo discuterne della ZTL o dei bussini in centro storico ( che girano vuoti fino alle 03:00)
Chi è abituato ad attendere i figli esattamente all’uscita della scuola non utilizzerebbe i parcheggi, anche se fossero a 100 metri di distanza, a meno che non si decida, come sarebbe auspicabile, di multare a tappeto
E allora che si creino questi parcheggi e dopo via con le multe senza pietà; se non altro, almeno, per non offrire la scusa del tipo “ma se i posteggi non ci sono dove la lascio la macchina?”
Verissimo. Io vivo a Milano a pochi passi da una scuola paritaria e si vedono tutti i giorni le stesse scene, nonostante sia una zona servitissima — tre linee metro — e piena di parcheggi. E’ una questione di mentalità italiana, non di infrastrutture.
Problema estremamente diffuso. E considerando che molte scuole sono collocate in importanti assi viari, la situazione nelle ore di ingresso ed uscita diventa di una certa gravità.
L’inciviltà e l’ignoranza, in certi casi è impressionenate, ed unitamente all’essere genitori di certi individui, fa rabbrividire pensando a quello che possono tramandare.
Ultimamente l’amat ha predisposto diversi mezzi ad uso scuolabus, bisognerebbe incentivare questo tipo di utilizzo del mezzo pubblico. Autobus riservati alle scuole con autista e personale a bordo, si eliminerebbe una grande fetta di traffico.
Detto ciò,solamente una quindicina di anni fà, a scuola andavo sempre a piedi, o in autobus. E come io la maggior parte dei miei compagni, ma questa è tutta un altra storia…
Oltre che un problema di inciviltà, penso sia soprattutto un fatto di testa e mentalità che deve cambiare. Stiamo parlando prevalentemente di scuole elementare o media, e quindi il 90% di studenti che risiedono nelle vicinanze delle stesse, e quindi nella maggior parte delle volte o soli, o con i genitori potrebbere tranquillamente camminare a piedi. Purtroppo però il palermitano anche per andare a prendere il pane sottocasa prende la macchina.
Sarebbe necessario dare una bella e grossa fetta di colpa anche agli architetti.
Molta architettura è cieca. Molti architetti superficiali e sbrigativi.
Escluse le scuole già costruite decenni fa ma idealmente, se costruisci una nuova scuola dovresti costruirci sotto un parcheggio per le auto dei genitori che vanno a lasciare e prendere i loro figli.
E se le scuole sono volute dallo Stato Italiano allora che lo Stato Italiano paghi i costi per la costruzione parcheggi scolastici sotterranei.
E’ proprio il concetto base di “educazione” che ai più è totalmente sconosciuto…